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Casa Gianluca Galiasso e Laura Bagnasco (Peveragno -CN)
La tradizione dell'architettura nel rispetto della Natura
progettista, consulente energetico: architetto Marco Mauro
progettista strutturale: architetto Giovanni Comba
certificazione energetica: geometra Andrea Mauro
certificazione casaclima: classe GOLD
fabbisogno energia non rinnovabile (da APE): EPgl,nren 10,19 kWh/m2 anno
impianti: PdiC riscaldamento, PdiC ACS, VMC
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Sulle colline del comune di Peveragno, in località Montefallonio, in un magnifico contesto rurale, proprio sul cucuzzolo di una collinetta, sorge la vecchia cascina in pietra e legno in proprietà a Gianluca e Laura. L’edificio è semplice forma rettangolare con una “pantalera” (porticato) che ombreggia il fronte principale rivolto ad est. Al nucleo originale databile al XIX secolo, è stato aggiunto un volume, nella seconda parte del XX secolo che non si armonizza molto nel contesto generale.
Volontà della proprietà è quella di recuperare l’edificio originario, abbattendo la superfetazione più recente ed aggiungendo il volume demolito sul fronte ovest così da ampliare la zona giorno del piano terra limitata dalle vecchie murature di grande spessore in pietra legata a malta e terra.
La progettazione si concentra sul recupero dell’edificio e funzionalità dello stesso, collegando i vari livelli interni sfalsati tra di loro, in modo da renderli percorribili e fruibili. Dal punto di vista energetico è volontà della proprietà richiedere la certificazione volontaria all’Agenzia per l’Energia Alto Adige – CasaClima al fine di valorizzare maggiormente l’edificio.
Per i progettisti la sfida è riuscire ad adattare l’esistente a tutto il dettato legislativo vigente: dallo strutturale al termico e dall’urbanistico ai vincoli dettati dalla Soprintendenza (zona soggetta a vincolo paesaggistico).
Le strutture vengono rinforzate sia sui piani verticali che quelli orizzontali (volte) con intonaci armati. Dal punto di vista termico l’involucro è analizzato e tutti i ponti termici vengono risolti. Si utilizzano materiali naturali quali lastre in silicato di calce per il cappotto esterno, in vetro riciclato (vetro cellulare) per la coibentazione controterra, pannelli in fibra di legno per le coibentazioni del tetto. Gli intonaci interni sono in calce naturale.
In merito agli impianti termici, vista la grande massa termica dell’edificio (pareti in pietrame di grande spessore) coibentata esternamente con cappotto da 200 mm in silicato di calce, si installa un sistema di riscaldamento radiante a pavimento in modo da compensare i punti critici delle fondazioni preesistenti del piano terra ove non è stato possibile coibentarle perfettamente. Viene realizzato anche un sistema di ricambio dell’aria con ventilazione meccanica controllata in modo da assicurare un continuo rinnovo dell’aria interna mitigando anche gli eccessi di vapor acqueo presente.
L’energia (elettrica) viene prodotta da un impianto di fotovoltaico (8.1 kWp) presente sul tetto e disposto sulle due falde ad est e ad ovest in modo da assicurate una copertura sul maggior numero di ore durante il giorno. Due batterie (20 kWh) assicurano un accumulo di elettricità sufficiente per le ore notturne.
L’energia termica è prodotta da una pompa di calore (aria/acqua da 9.0 kWt) che si incarica anche della produzione dell’acqua calda sanitaria all’interno dell’edificio, stipandola in apposito bollitore.
Un sistema di ricarica per auto elettriche conclude gli impianti nella centrale termica, localizzata nel nuovo volume del fronte ovest.
Tutte le scelte fatte portano l’edificio a pieno titolo come un NZEB con un limitatissimo impiego di energia non rinnovabile pari a 10,19 kWh/m2/anno.
In ultimo, per rispettare la filosofia del “nulla va sprecato” è stata realizzata una cisterna di raccolta delle acque piovane collegata per l’irrigazione dell’orto che la proprietà realizzerà.
Dal punto di vista architettonico si sono voluti rispettare i crismi classici della cascina nel contesto di bassa montagna. Il volume principale a semplice forma rettangolare è stato nuovamente dotato di “pantalera” (porticato) con balconata al primo piano (come già presente nel nucleo originario). Sul fronte ovest si è inserito un blocco derivante dal volume demolito della superfetazione degli anni 70/80 del XX secolo. Sul fronte nord un piccolo fabbricato di servizio è unito al corpo principale con una struttura lignea fungente da pergola.
Dal punto di vista distributivo i livelli sono essenzialmente due: un piano terra (con una piccola cantina leggermente sfalsata di livello) ed un piano primo con camere a livelli sfalsati e dotate di soppalchi. I servizi igienici sono localizzati ai vari livelli. Una serie di finestre sulla copertura garantisce un’ottima illuminazione naturale del piano primo/soppalchi.